I “Sognatori Lucidi”

I “sogni lucidi” possono migliorare le relazioni sociali di un soggetto o la sua capacità di prendere decisioni. E’ l’esito di una ricerca condotta alla Università Yale (Usa) su alcuni particolari soggetti, i cosiddetti “sognatori lucidi”, che sembrano avere possesso di alcune facoltà logiche durante il riposo.

Fonte (Asca Salute)

Shakespeare nella “Tempesta” scriveva:

Siamo fatti della stessa materia con la quale son fatti i sogni;
E la nostra piccola vita è avvolta nel sonno.

 

sogni lucidi
Sogni Lucidi

Il sogno lucido, anche detto onironautica, indica un particolare stato del sogno in cui si è consapevoli del fatto che si sta sognando.

Il termine “lucido” è stato coniato da Frederik van Eeden all’inizio del ‘900, mentre il primo scienziato a dimostrare sperimentalmente (1980) l’esistenza dei sogni lucidi è Stephen LaBerge.

Sembra che questa particolare esperienza, a prescindere dalla manifestazione volontaria o spontanea, possa avere sull’essere umano effetti positivi, tra i più comuni: migliorare la propria attitudine ad analizzare, affrontare e risolvere positivamente situazioni problematiche (problem solving); incrementare la capacità di gestire in modo opportuno le paure e di calmare il senso di inadeguatezza; rafforzare il sentimento dell’autostima; disciplinare la creatività in qualsiasi forma d’arte; rendere più armoniosa la vita di tutti i giorni.

Gli individui che praticano il “sogno lucido”, nell’essere coscienti del sogno che si sta sognando, possono modificare gli eventi a piacimento. Agire in modo cosciente e responsabile sulla causa del sogno stesso inevitabilmente produrrà effetti, se non altro sul piano psicologico, non più suscettibili del senso di mancanza di controllo e – probabilmente – indesiderati, ma in piena corrispondenza delle proprie migliori aspettative, favorendo così un risveglio appagante e pieno di energia. Ricordo ai lettori che la mente non distingue il sogno dalla realtà. Ed inoltre, questa facoltà di fare chiarezza nei sogni rende vivida la possibilità di esplorare liberamente nuove dimensioni senza il peso delle (false) convinzioni sociali e delle (false) credenze a cui siamo inconsapevolmente ancorati.

La caratteristica più interessante è che il “sognatore cosciente”, che abbia acquisito una certa abilità e volontarietà onirica, può deliberatamente decidere quale sogno intraprendere, se esserne protagonista o spettatore, può modificarne l’esito oppure può decidere di interromperlo ed iniziarne un altro, può riprendere un sogno interrotto, può scegliere di rappresentare in sogno un problema di cui è afflitto per trovarne le possibili e migliori soluzioni, oppure cercare di mitigare paure, ansie, shock pregressi, e via dicendo.

 

Realtà fenomenica o illusione intraonirica?

E per quanti di voi si stanno chiedendo se tutto questo è realtà fenomenica o illusione intraonirica la risposta è qui di seguito descritta.

La questione fu affrontata, intorno agli anni 1980, con un esperimento condotto tra l’allora studente e “sognatore lucido” Stephen LaBerge e il suo professore di fisiologia Charles William Dement (pioniere in materia che insieme ad altri colleghi negli anni ’50 aveva studiato e descritto la fase funzionale del sonno detta REM – Rapid Eye Movement – Movimento Rapido degli occhi), restio ad accettare da un punto di vista scientifico l’esistenza del “sogno lucido”.

Sebbene la maggior parte dei muscoli siano atonici nella fase REM del sonno, tranne alcuni degli occhi, quelli responsabili della respirazione e alcuni altri dell’orecchio, i due concordarono una sorta di comunicazione in codice, da effettuare in modo intenzionale durante il sonno, con il movimento volontario degli occhi. Dement fece addormentare lo studente LaBerge in laboratorio e quando fu raggiunta la fase REM e il conseguente cedimento del tono muscolare, segnalato dallo strumento idoneo, il sognatore fece otto movimenti oculari consecutivi da destra verso sinistra, ovvero mise in pratica il segnale convenuto. Ovviamente, l’esperimento aprì le porte ai successivi studi sull’onirologia.

 

Neuroscienze e Filosofia

Molti di voi staranno riflettendo sul fatto che, però, tutto questo ha poco senso, poiché il sogno è parte del mondo della fantasia e tutto nasce e finisce nella propria mente. La realtà, la quotidianità è ciò che conta, e il sogno… – è opinione diffusa – “è solo un sogno!”.

In realtà non è proprio così! La nostra mente, durante la sua attività quotidiana ed in base ai compiti che svolge, emette le cosiddette onde cerebrali misurabili tramite elettroencefalogramma. Dai vari stati di rilassamento ai vari stati di tensione emettiamo onde Delta, Theta e Alfa (dal sonno profondo al dormiveglia), Beta e Gamma (dallo stato di coscienza razionale alla tensione e agitazione). Questa dinamica mentale ha una importante influenza sia sulla psiche stessa e sia sullo stato d’animo. Ed infatti, ad esempio, chi pratica la meditazione, attraverso l’immaginazione attiva che è simile a quella dei “sogni lucidi”, impara a disciplinare i pensieri e ad avere un migliore controllo delle emozioni. Ed in genere, già dopo pochi giorni di esercizi, i praticanti emettono flussi di onde tipiche dello stato di rilassamento Alfa e Theta rimanendo svegli con la mente perfettamente vigile e attenta.

Trovarsi, quindi, nel pieno potere delle proprie facoltà con la mente lucida e non condizionata dalle emozioni, dalle paure, dai pregiudizi, agevola una più proficua analisi e gestione delle criticità quotidiane. In questo stato mentale anche l’organismo tutto ne beneficia poiché non si riflettono le tensioni sugli organi più sensibili (viscere, muscoli, nervi, ecc.) in quel momento.

Ma non finisce qui. Dal grado di rilassamento o di tensione, che varia da soggetto a soggetto e da momento a momento, attraverso l’emissione di queste onde che possiamo condizionare anche le persone e l’ambiente sociale circostante. A chiunque è capitato, almeno una volta, di essere condizionato dallo stato d’animo del nostro interlocutore.

 

“Sogni lucidi” e Sciamanesimo

Prima ancora degli studi sul “sogno lucido” del succitato Frederik van Eeden già gli sciamani, indipendentemente dalla cultura e tradizione di appartenenza, avevano osservato, ovviamente in modo empirico, mondi paralleli o alternativi a cui la fisica quantistica sta provando a dare risposte quanto più certe possibili.

Il sognare con lucidità, o più propriamente detto in ambito sciamanico l’arte del sognare, tecnica fondamentalmente correlata alla guarigione dell’anima (e di conseguenza al corpo fisico), è stata ed è tuttora argomento essenziale dello sciamanesimo esistente in ogni parte del pianeta, in particolare degli sciamani sudamericani (Toltechi), di quello siberiano e asiatico (sud della Federazione Russa e Uzbekistan). Mediante diverse tecniche dell’arte del sognare gli sciamani sperimentano quello che in Occidente è il “sogno lucido”.

Questi individui, a cui si attribuisce la capacità di interagire con le potenze superiori, hanno sviluppato una seconda attenzione (C. Castaneda) che permette loro di “vedere” l’energia così com’è, e di comunicare con entità appartenenti a mondi paralleli per noi assai impregnati di mistero.

 

Conclusioni

Sono consapevole che l’argomento merita una trattazione più approfondita, data la vastità di notizie, implicazioni e studi a cui si presta questo articolo sui sogni coscienti. Lo scopo era quello di suscitare interesse per ulteriori autonomi approfondimenti e riflessioni personali. L’attenzione sui “sogni lucidi”, come ha facilmente dedotto chi è arrivato a leggere fin qui, abbraccia discipline assai diverse tra loro, ma tutte tendenti ad una finalità comune: il benessere psicofisico e la guarigione nel significato animoterapeutico del termine.

Infine, e concludo davvero, uno stadio ancora più profondo del “sogno lucido” rappresentano le cosiddette “Esperienze Fuori dal Corpo” (O.B.E.) che probabilmente sarà oggetto di un altro articolo.

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